sabato 27 aprile 2013

Aiydarkul lake

Questa mattina ci siamo svegliate dopo quasi 11h di sonno e quasi quasi ne avremmo volute dormire un altro po. Il tempo è peggiorato e adesso c'e anche la nebbia. Tutto sommato ha un suo fascino anche lei, ma per fortuna alle nove ci viene a recuperare la guida con la macchina per andare nel deserto. L'autista è un altro giovinastro ancora. Questo ha 25 anni e ci richiede le solite robe quanti anni hai, quanti figli hai e il marito dov'è e a parte ste 3 cose il suo inglese è finito. È un tipo tutto particolare e ci preoccupiamo pure quando vediamo che si sta per addormentare mentre guida nella strada tutta dritta.
Almeno ci siamo allontanati dal brutto tempo e adesso la nostra strada tutta dritta ha a sinistra le montagne immerse nella nebbia e a destra sempre il piattume ma stavolta il lago Aydar si intravede più chiaramente tra i campi di papaveri. Il nostro amico ci porta nell'accampamento di yurte, ossia queste tende tradizionali ricoperte di lana di cammello. È un campeggio vero e proprio, con le tende, i bagni carini e puliti (in Italia certi campeggi se li sognano bagni così), il posto per fare il falò d'estate e la tenda x la cucina. Qui scopriamo di non essere da soli, ci sono una coppia di signori olandesi e con la loro guida che parla un po di inglese e il marito che parla russo, ne approfittiamo per un po di traduzioni...
L'ambiente è un po diverso, a piu o meno 100km dalle montagne, siamo in pieno deserto, con le dune di sabbia ricoperte di arbusti e tanti papaveri che io e la signora olandese non smettiamo di fotografare. Con loro andiamo a vedere il lago, è gigantesco, in lunghezza farà più di 200km e sembra davvero un mare. Prima le guide non ci lasciavano mai da sole perché non è proprio cultura qui mollare due donne da sole in giro fuori dalle città, ma stavolta c'è il signore olandese e quindi facciamo una bella lunga passeggiata in riva al lago e in mezzo ai papaveri.
Ritorniamo alle tende in attesa trepidante del giro sul cammello. Sta cosa la volevo fare io, l'avevo letta sulla guida già in italia e volevo assolutamente fare di in modo di organizzare un bel giro... in realtà si rivela una cagata pazzesca. Forse non è stagione turistica, forse perché c'è il vento, fatto sta che il cammello (a 2 gobbe è sempre cammello?) è uno solo per quattro e quindi ci fanno salire a turno, fare una passeggiata scema e si ritorna. Uuuu. Ci sono rimasta male. Il cammello poi era bellissimo e pelosissimo :(((( diciamo che, forse non saremo state molto sopra il cammello, ma dentro la tenda è un po come dormirci abbracciati.
Il resto del pomeriggio non ci rimane che il relax... devo essere sincera, mai vacanza è stata così rilassante..

Al tramonto ci portano la cena e il menu prevede anche la vodka che loro usano bere durante il pasto. È davvero buona. :))
La cosa più divertente però è quando marisa decide di tagliare la mela. La nostra copertura di brave donne di casa madri di due figli a testa crolla in un secondo. Io inizio a ridere senza contegno, al che la nostra guida 25enne prende in mano la situazione e sbuccia le altre due mele come un professionista e versa dell'altra vodka a me che intanto continuavo a ridere.
Come sempre descrivere queste emozioni non è come viverle, ma un pochino spero di trasmettervele. :)

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