sabato 27 aprile 2013

Elvira, elmira e attila

Questa mattina siamo partite finalmente per i monti. Con il sole. In macchina con una guida e suo cugino. La guida che parlava un po di inglese alla fine dopo averci spiegato due o tre robe, averci esposte le sue preferenze sulla musica italiana come toto cutugno e julio iglesias (....) ci ha smollato 2h dopo la partenza al cugino uzbeko che non ha spiccicato parola.vabbe...tanto qui c'è poco da spiegare. Arriviamo in una riserva naturale e inforchiamo una strada tutta dritta e tutta buchi che a sinistra ha i monti nurutau e a destra il piattume piu piattume dell'universo che raggiunge e si inoltra nel Kazakistan.
Dopo un bel po ci dirigiamo in mezzo alle montagne in una valle bellissima con prati, rocce, torrentello, bambini, asini, pecore, capre pelosissime e vitellini. Dopo 4h ore mezza da samarcanda ci fermiamo a destinazione. Una fattoria in culo al mondo (perché qui è davvero in culo al mondo) con tanto di 5 bambini, tanti animali, 2 mamme, 2 papà,  tanti animali, un nonno con la nonna, tanti animali, l'orto e purtroppo il brutto tempo. La guida che ci ha spiegato un po ci ha detto che il nonno e la nonna hanno 11 figli, che il paesino si è spopolato completamente per andare a coltivare il cotone in Kazakistan e ora piano piano si sta ripopolando, tanto qui a botte di 11 figli x volta ci mettono poco...
Qui è tutto molto spartano ma ben  fatto. La nostra camera è una ghiacciaia e il bagno è fuori ed è un buco nella terra, ma in realtà l'unica cosa che ci rompe è la pioggia. Mangiamo e smette per fortuna, il tempo di fare amicizia con i 5 bimbi e partiamo per l'escursione. Diciamo che tutti gli sport del mondo avrei pensato di fare tranne che la corsa giu per i prati ripidi dell'uzbekistan, una gioia per il mio ginocchio. Il tutto per scappare a un temporale gigante trovando riparo passeggero in una cucina con tanto di formaggio che si stava facendo, capretta di heidi e asinello. Peccato perché il posto è bellissimo e l'escursione che avevamo iniziato sembrava promettere molto bene.
Ritornati alla fattoria ci facciamo torturare dalle piccole pesti. In realtà i bimbi sono 6, 2 bimbe Elvira ed Elmira, ovviamente favolose, un maschietto Rushlan, il più grande, che fa terza elementare, ormai è un ometto giudizioso che ci accompagna in giro per le altre fattorie dopo cena. Il problema è Attila. In realtà ha un nome uzbeko impronunciabile, ma è la reincarnazione di Attila, un peste fatta e finita di 4 anni. Terremoto e tragedia!!
La cena è stata alle 6 di pomeriggio e dopo c'era la classica rilassatezza da fine della giornata. Prevedendo l'altrettanto anticipato ritiro nelle proprie stanze, ne approfittiamo per una passeggiata. Il grande dei 6 ci accompagna per le fattorie del vicinato e al rientro ci porta nella loro stalla dove c'è la madre che sta mungendo le due mucche che hanno  il vitellino a fianco, e il padre allatta la capretta con la teiera-biberon.
Sono scene che forse molti sono abituati a vedere anche da noi o che si ricordano dei nonni che avevano gli animali. Io sinceramente non le ho mai viste ste cose, ho un po paura delle galline e ancora mi stupisco quando vedo tutti i cuccioli di qualsiasi animale, a volte anche i bambini e quindi questa dimensione fattoria mi diverte molto.... soprattutto quando ci dicono buona notte e non sono neanche le 8!!

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