lunedì 29 aprile 2013

Khiva

Ieri ci siamo alzate presto, un giretto per regalini visto che fin'ora non abbiamo trovato molti negozietti interessanti e poi siamo andate alla ricerca del taxi per khiva. L a nostra prossima tappa è infatti khiva a 8h di bus da qui, che in macchina diventano 6, attraverso un deserto dove non c'è veramente nulla, a volte pure la strada non è molto definibile tale. Al parcheggio dei taxi incontriamo i primi giovani turisti indipendenti della vacanza, una romantica coppietta,  lei austriaca e lui svizzero, con cui dividiamo il viaggio. Lei parla molto bene russo e ci traduce tutto. La strada è una riga dritta, in alcuni punti è una perfetta lastra di cemento armato, in altri un colabrodo di fango tant'è che non esiste destra e sinistra ma si guida dove ci sono meno buchi.
A khiva ho la malaugurata idea di stare male per colpa di un panzerotto che mi sono mangiata nel deserto, nell'unica misera tappa che ci è stata concessa, ma per fortuna nulla di grave. Oggi infatti anche se un pó debolmente sono riuscita a visitare khiva.
Non so se avete presente i castelli di sabbia che si fanno al mare, ecco khiva è così,  o meglio,  le mura di khiva che si stagliano davanti al nostro albergo sembrano esattamente fatte con dei secchielli giganti.
Abbiamo tutto il giorno e la città vecchia è piccola ma piena di roba da vedere. Qui al contrario di bukhara le bancarelle hanno solo paccottiglia, ma ci sono lo stesso parecchi turisti, bisogna pagare ben 12 dollari di ingresso più una catervata di extra.....
Gironzoliamo e visitiamo, soprattutto nella fantastica ora del tramonto che trasforma il colore della sabbia in rosa, al solo suono delle rondini e dei bambini che giocano.


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